Buon pomeriggio! 😀
Vi avevo lasciato un po’ di tempo fa… (Lasciamo stare quanto tempo!) …ma adesso ritorno, almeno per concludere i post riguardanti l’Erasmus.
Viste le esperienze degli ultimi 3 anni di vita, sono sempre più convinta che partire sia la scelta giusta. Non è una coincidenza temporale il fatto che non mi trovavo con calma davanti al Pc di casa mia da circa 3 anni. Nel frattempo ( per chi di voi se lo stesse chiedendo xD ) :
- ho terminato gli studi universitari e sono “diventata ufficialmente” un Ingegnere Civile/Ambientale superando l’Esame di Stato;
- ho vissuto nuovamente nella mia amata Spagna, per la precisone a Valencia, grazie al bando Erasmus+ Placement che mi ha permesso di svolgere un tirocinio in un laboratorio di ricerca universitario;
- mi sono disperata/depressa al mio ritorno in Italia perchè non trovavo non dico un lavoro ma neanche uno straccio di stage in giro per l’Italia e per l’Europa;
- ho frequentato un master di specializzazione a Milano e tra poco inizio uno stage a Torino.
Tutte queste esperienze sono in qualche modo ricollegate all’Erasmus 2013 per un motivo estremamente semplice: ho capito che per “costruire” me stessa dovevo guardare aldilà della mia Terra, con un po’ di incoscienza (che prima sicuramente non avevo) e molta voglia di mettermi alla prova con nuove sfide. Se non avessi “vissuto e superato” l’Erasmus, non mi sarebbe mai venuto in mente di partecipare ad un altro bando e di partire per Valencia nè tantomeno di rimettermi a studiare e ricominciare una nuova vita da zero a Milano.
Quindi per affrontare la partenza, che sicuramente comporta ansia e preoccupazione, secondo me è importante pensare a quello che l’Erasmus ti lascia dentro per sempre: il coraggio di costruire il tuo futuro sapendo di essere cittadino del mondo. Sicuramente ci sono moltissimi aspetti pratici di cui tener conto (università, esami, lingua straniera, etc.) ma con un po’ di organizzazione si risolve tutto.
Per quanto riguarda l’esperienza in sè, vi consiglio di:
- studiare! xD Scherzo! Purtroppo la Spagna ha la nomea di Paese in cui tutto è facile, ma in realtà dipende dalla Facoltà e dalla città. Io ho studiato un sacco e fatto e passato tutti gli esami del Learning Agreement, ma ammetto di essermi concessa qualche viaggetto a fine secondo semestre o durante le vacanze estive! (Vedere punto successivo.)
- Se avete la disponibilità economica per farlo, viaggiate nel Paese in cui vi trovate con i vostri compagni Erasmus! Sono occasioni irripetibili! Farete amicizia con un sacco di gente, non ricorderete i nomi al 90% delle possibilità il giorno dopo, ma ci sarà un gruppo con cui uscirete sempre. Inevitabilmente alla fine dell’esperienza vi allontanerete, vi perderete di vista o non avrete più contatti quotidiani. Ma ci sarà sempre con alcuni di loro un legame indissolubile dato dal fatto di aver affrontato e vinto le stesse paure e gli stessi problemi.
- Non abbiate paura di sperimentare una nuova lingua (e studiatela se potete)! Ammetto che lo Spagnolo mi piace e per questo ho continuato a studiarlo anche dopo il mio ritorno in Italia, ma più in generale, conoscere una terza lingua (intendo dopo l’italiano e l’inglese che considero di default) è sempre utile! In ogni caso, l’apprendimento è favorito dal fatto che vivere all’Estero ti permette di “immergerti” in un’altra lingua (radio, tv, libri universitari e non), quindi anche prendere un certificato di livello base può rappresentare un traguardo accessibile. Non state sempre con italiani, è un errore comune a molti studenti! Cercate di integrarvi con tutte le culture possibili, il bello dell’Erasmus è anche questo! 🙂
Per non rendere troppo lungo il post, aggiungerò qualche dritta su Alicante e Valencia prossimamente.
Buon proseguimento!
Lù