Erasmus#1 (Il pre-partenza)

Da tempo pensavo di scrivere qualcosa su questa esperienza e credo che il miglior modo sia di suddividere le riflessioni in vari post. 😉

Se vi state avvicinando all’idea di fare domanda per una borsa di studio da spendere all’Estero, che sia Erasmus Studio, Erasmus Placement, o qualsiasi altra cosa, il mio primo consiglio è NON ABBIATE DUBBI: FATELA! E nel caso la vinciate, non vi fate mille problemi: PARTITE. A scriverlo è una persona essenzialmente molto insicura, che non ha avuto e non ha tutt’ora un percorso universitario facile, però si è convinta che partire sia stata la scelta migliore che potesse prendere in tutta la sua vita da studentessa universitaria.

Da un punto di vista prettamente universitario, in questa prima fase che ho affrontato ormai un anno fa, il mio problema più grande è stato la sostituzione degli esami del mio piano di studi individuale (PSI) con esami quantomeno simili che si trovassero nella mia stessa Facoltà (Ingegneria). E’ stata una lunga ricerca su Internet alla ricerca di un’Università ospitante in cui ci fosse la Facoltà di Ingegneria Civile (ancor meglio se Ambientale, che è il mio campo), in cui ci fossero esami come dicevo prima caratterizzati da una buona concordanza in termini di programmi di studio e di crediti assegnati (CFU) rispetto agli esami obbligatori italiani.

Molto spesso questa fase è quella che scoraggia di più gli studenti dal partire, perché si rischia di non trovare esami da sostituire quindi a quel punto se non vuoi perdere sei mesi o un anno rinunci a partire. Può capitare che lo studente ritenga un esame “sostituibile” ma che il professore italiano non accetti tale sostituzione, quindi doppia fatica (all’Estero ed in Italia) per lo stesso esame. Oppure ancora possono esserci problemi di esami che, pur avendo lo stesso nome siano da 6 CFU in Italia ma da 5 all’Estero (ad esempio) e quindi il professore italiano ti obblighi ad integrare una volta tornato in Italia quel credito mancante sostenendo un esamino complementare. Insomma, I PROBLEMI CI SONO eccome ma superarli (o almeno provarci) ne vale ampiamente la pena! 😀

Nel mio caso sono passata dall’idea della Danimarca a quella della Lituania finendo infine in Spagna dove avrei potuto sostenere il maggior numero di esami e convalidarli al ritorno. QUINDI… NON DEMORDERE, ma piuttosto informarsi bene sulle varie Sedi e trovare quella più adatta a voi! [ Quindi in generale attenzione alla Sede scelta per ospitarvi se non volete “perdere tempo” da un punto di vista degli esami. 😉 ]

Ovviamente adesso il mio discorso è stato puramente universitario perché rappresentativo del mio punto di vista pre-partenza (che come vi dirò successivamente nel “post-Erasmus” si è dimostrato essere non del tutto corretto); tuttavia sono pienamente consapevole che ci siano altri modi di vedere l’esperienza e quindi altri criteri guida nella scelta della Sede come ad esempio la conoscenza della lingua del Paese ospitante o il fatto di non voler partire del tutto da soli per un posto sconosciuto.

Scriverò presto.
Lù 😉

5 pensieri su “Erasmus#1 (Il pre-partenza)

  1. Brava! Purtroppo per il mio corso di studi non era previsto l’erasmus (che nervi) ma tanto con questi chiari di luna penso che un giretto formativo fuori l’Italia me lo faccio lo stesso…

  2. Sperando che la tua esperienza prosegua al meglio, ho nominato il tuo blog per il Liebster Award 🙂 spero che ti faccia piacere! Puoi partecipare a tua volta se ti va! 😛
    In bocca al lupo per l’Erasmus!

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